lunedì 26 luglio 2010

Donne Pensanti

Ho trovato molto interessante il blog di Donne Pensanti e specialmente il loro Progetto:

Presupposti

Donne Pensanti nasce in un contesto sociale e culturale estremamente difficile. In Italia l’involuzione della politica e la mancanza di partecipazione del cittadino alla cosa pubblica (per individualismo, qualunquismo e pigrizia mentale) hanno portato alla naturalizzazione di alcune anomalie estremamente gravi, che riguardano la condizione femminile.

Le donne sono percepite (e si percepiscono) in funzione del loro valore merceologico nei confronti del potere: la merceologia sostituisce la meritocrazia. Il cursus honorum di molte donne che vogliono emergere in qualsiasi settore professionale o in politica è spesso segnato dalla contrattazione della propria dignità e da una strumentalizzazione del proprio corpo.

Culturalmente si va diffondendo un modello univoco di femminile, basato sul raggiungimento di obiettivi di visibilità mediatica a qualsiasi costo, banalizzante e offensivo nei confronti di una realtà molteplice e sfaccettata, tagliata fuori dalle rappresentazioni imperanti.

Si tratta di un’emergenza tanto più grave in quanto inavvertita: occorre un’importante inversione di rotta, trasversale alla politica, capace di andare oltre l’ormai datata polarizzazione Destra- Sinistra, non riducibile al concetto di “lotta di genere”, perché quella che si va configurando costituisce una grave degenerazione antropologica che impoverisce l’intera società, e non soltanto le donne.

Obiettivi

Donne Pensanti si propone di:

- smontare la visione univoca del femminile, ridando voce alla complessità del reale
affermare la responsabilità sociale collettiva di uomini e donne pensanti nei confronti della complessità del mondo e contro le scelte semplici e di memoria breve (nazionalismo, intolleranza, risoluzione superficiale di problemi radicati nel sistema Italia)
- contrastare l’omologazione del femminile e la naturalizzazione della sua mercificazione, contribuendo ad aumentare la consapevolezza sulla grave regressione in atto, Decostruire le pretese universalizzanti e riportare all’attenzione di tutti il tema della diversità come risorsa
- offrire rappresentazioni alternative a quelle egemoni per configurare uno spazio stratificato e ricco di stimoli, una società complessa e in grado di accogliere la molteplicità e di propugnarla come un valore
- trasformare l’urgenza da cui nasce in un’occasione di incontro e scambio di esperienze che sfrutta le potenzialità della rete senza rimanervi invischiata
contribuire a creare un nuovo sentimento della realtà, meno monotono, meno deludente, più imprevedibile
- fare politica orizzontalmente, dando forma al pensiero attraverso (narr)azioni concrete, per una “democrazia ad alta intensità” rideclinare la politica come relazione, scambio, resistenza alle prepotenze del potere.

La violenza sulle donne si combatte non solo con le leggi ma prima di tutto con un cambiamento profondo di percezione.

Il rispetto per le donne si ottiene se le donne si rispettano esse stesse e sanno far emergere le proprie differenze valorizzando scelte coraggiose e non succubi a una logica che trasforma tutta la realtà in mercato.

http://www.donnepensanti.net/

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