lunedì 16 luglio 2012

Non sono l'unica

Ho conosciuto una nuova amica che ha il mio stesso senso dell'umorismo e che ama scrivere.

Ho pensato che sarebbe stato divertente sentire un'altra voce:


PROLOGO

Già durante il periodo di preavviso, un vago sentore di anomalia.. Un paio di mail alla Sorella (HR & Legal Department) per confermarle la data d’ingresso, la spedizione dei documenti richiesti per l’assunzione, la richiesta di conferma di aver facoltà di posticipare la scelta di destinazione del TRF vengono lette, ma non  generano neanche due righe di risposta.

PARODO

Primo giorno di scuola. La Sorella, stupendosi che alle 9h30 io sia ancora in reception come una cretina, mi accompagna dal CEO Fratello e lì m’abbandona.

Introduction, presentazioni, due parole su usi & costumi dell’ecosistema.. what’s that?

Segue un’ora di lecture disorganica e frenetica  “su chi siamo e dove stiamo andando” poi sono congedata con il compito d’incontrare n entità aziendali che m’illumineranno sulle rispettive aree di competenza. A onor del vero fa anche qualche telefonata d’introduction per presentarmi.

Eseguirò dutifully, con risultati alterni, per le due settimane successive. Ci saranno rari interludi con lui. Nella mia testolina sarebbero dovuti essere di recap/verifica, in realtà: “Allora, cosa ha visto, cosa ha visto, con chi ha parlato, con chi ha parlato? Deve incontrare anche tizio, anche tizio, perché adesso le spiego tutto io, il new plant in ….”.

Ripete sempre tutto due o tre volte, in modalità ossessiva-compulsiva.

Prendo possesso del mio loculo – un vero lusso in quanto singolo - ma senza finestre e senza conditioning - ottimamente attrezzato con un tower della Compaq di dieci anni fa e un bell’Office 2000 con SOLO Word ed Excel.. ogni altra funzionalità inibita.

Approccio l’IT Manager che mi illustra la filosofia della casa: “Gli utenti sono tutti uguali e tutti incapaci noi abbiamo tanto da fare, non siamo mica qui a vostra disposizione”. In fondo, che cosa voglio? A lui non è stato detto di preparare nulla di specifico per me, a cosa mi serve un PC o portatile degno di questo nome, a cosa mi servono gli strani software di cui parlo (Access, Project, la suite di Visio), una stampante dedicata? Ma che cosa penso di fare? Lui è lì da sette anni e sa di cosa parla…

La maggior parte degli organismi che popolano l’ecosistema mi guarda con sospetto, alcuni con palese pena, il che è ancora più preoccupante!

EPISODIO

Incontro con una figura chiave aziendale. Un folle paranoico, ed anche, soprattutto, un parente stretto (la percentuale di parenti & indotto è di circa il 90% ). Nessun ruolo ufficiale, ma spazia dalla logistica ai costi industriali, dai feasibility study and/or business plan (che qui non sono proprio ciò che s’intende nel mondo reale) all’IT, al sovraintendere al carico dei camion. Comunque, controlla quasi tutto il flusso dell’informazione aziendale, che ha strutturato/manipolato in modo da rendersi indispensabile.  Scavalca con estrema disinvoltura tutti i responsabili di funzione. The CEO vorrebbe che contribuisse pesantemente al mio percorso formativo..

STASIMO

Risatona isterica.

EPISODIO

Padre pensiero. Il Presidente. Primo incontro.

“El me fieu el me fieu l’è brav l’è brav, ma porca merda ha tanto da fare, adesso lei, Signoriiina, ma come la devo chiamare? Lei vede tutto sa tutto e poi lo aiuta perché el me fieu l’è propri brav e el lavura tant. E lei è vero che fa in fretta, vero? Che impara in fretta vero, vero ???”

L’intercalare “porca merda” è un leitmotiv dei vertici aziendali.

STASIMO

Non ci posso credere!

EPISODIO

Mi si chiede di seguire qualche “faccenduola di taglio legale” e io, scema,  abituata a essere “legally compliant”  ho un assaggio significativo del CEO pensiero.

Figlio pensiero.

“I contratti sono fatti per essere stracciati, noi firmiamo sì, ma col cazzo che…”

“Il notaio dice così, ma è un pirla, io l’ho già fatto, lo so io come si fa, facciamo come dico io.”

“Ma no, qui può firmare anche lei, tanto chi controlla e poi anche se non dovessi tener fede (alle obbligazioni contrattuali sottoscritte) non penserà mica che vengano in Italia a chiederci..”

E molto, purtroppo MOOOLTO, di più. SIGH!

STASIMO

Sto sognando, adesso mi sveglio.

EPISODIO

CEO pensiero.

“Allora ci vediamo, ci vediamo, così parliamo di quella roba là, sì, sì, di quello che voleva farmi vedere” (project management template, proposte molto, molto semplificate per organizzare il flusso dell’informazione - una volta reperita - insomma “quella roba lì”).

Mi affanno a spiegare, con parole semplici,  ed ottengo qualche grugnito a commento.

“L’informazione, c’è, c’è, magari non gliela vogliono dare (?!?), ma io ho tutto in testa, però, però, anch’io devo avere le idee chiare su cosa voglio e come lo voglio se no non ci prendono sul serio..?!?

Comunque lei per lavorare con me e farlo a lungo deve:

a)   Essere discreta. Ho aspettato di arrivare a quarantadue anni per farmelo spiegare da te.

b)   Non parlare con lo Staff (?!?) parlare ancora meno con i Partner (?!?). Ma non era un ruolo di coordinamento?!?

c)    Beh, insomma, lei per i prossimi sei mesi non deve dire proprio niente, poi, se avrà qualcosa da dire, lo valuterò. GRAZIE! Com’è buono LEI.

d)   Io ho sempre ragione, vedrà, io ho sempre ragione. I AM NOT JOKING!!!

STASIMO

Aiuto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

ESODO

Deus ex machina, dove sei?

sabato 14 luglio 2012

La storia di CMC

La prima volta che l’ho incontrato a uno degli infiniti ed estenuanti colloqui durante i quali mi mancava di illustrare le mie capacità professionali solo alla signora delle pulizie, ma non ho mai avuto modo di conoscere il mitico amministratore delegato, la prima volta, quindi, mi è sembrato un uomo piacevole, forse un po’ troppo sicuro di essere bello e simpatico – la bravura non è emersa né allora, né mai.
In una occasione si era addirittura alzato per prendere il vassoio del caffè dalle mani di una curiosissima segretaria che allungava il collo per vedere chi ero.

Ho capito dopo che era tutta una recita e che il pantalone alla caviglia, nuda, con piede infilato in mocassino di morbido camoscio, su cui mi era caduto sbadatamente l’occhio, erano segnali importanti da non sottovalutare.


Solo dopo la fine del tour de force di ben 8 colloqui, e in virtù del fatto che io ero stufa e gli avevo dato un ultimatum, ricevo il contratto di assunzione e comincio a lavorare.


Ed è stato allora che ho scoperto da pettegolezzi interni, che il job posting interno, durato mesi, non aveva dato frutti e, nonostante inquadramento e stipendio proposti fossero davvero considerevoli, nessuna aveva voluto accettare il ruolo, e che quando ero stata contattata la prima volta, erano già 6 mesi che cercavano anche fuori – con metodi piuttosto artigianali, come molte altre cose fatte lì dentro da persone che sono dei totali incompetenti – e nessuna era stata considerata adatta.


E’ stato allora che la mia curiosità si è risvegliata, perché nessuno vuole venire a lavorare qui?

Risposta: perché i gay sono i migliori amici delle donne, ma è meglio non lavorarci insieme.

Una cara amica mi ha detto che sono dei veri bastardi perché vedono le donne intorno a loro e vedono quello che non potranno mai essere.

Teoria che è condivisibile.

 
CMC è peggio di un gay, è bisex, praticamente un voltagabbana che fino a pochi anni prima era fidanzato con una gran bella donna, è sicuramente un esteta, e poi, come si suol dire, ha colto un’occasione, e si è piegato a 90 gradi, con alterne incursioni nell’antico territorio di caccia, perché il lupo perde il pelo ma non il vizio.

 
Non sono una bigotta né omofoba, ma scoprire, durante simpatiche chiacchierate con le colleghe, che CMC è arrivato in quel ruolo di rilievo in quel modo, mi ha fatto incazzare.


Si dice che le donne devono fare il doppio della fatica per arrivare a ruoli manageriali, studiano di più, si impegnano di più e fanno molti più sacrifici, molte, arrivate a i vertici, vengono insultate e accusate di lavoretti sotto la scrivania del capo per ottenere corsie preferenziali e adesso ci troviamo anche a dover concorrere sullo stesso territorio con i gay???


Almeno prima la troiaggine era tutta nostra, adesso abbiamo anche la concorrenza!