venerdì 16 luglio 2010

La segretaria perfetta per il manager italiano

Da: VITA DA SEGRETARIA:

La segretaria perfetta per il mediocre manager italiano

"Incontro Lucilla al primo colloquio sostenuto per lavorare per l’ingegnere e AA. Indossa un tailleur rosa pesca, calze velate color carne, scarpe con tacco alto e da dietro potrebbe sembrare una modella, perché è alta quasi 1.80 e molto magra.
Ad una seconda occhiata, sempre da dietro, noti le gambe a x, ma è solo quando si volta che ti rendi conto che, se non fosse per una cascata di capelli biondi, tinti, a cui lei tiene molto, sarebbe assolutamente necessario il classico cuscino sulla faccia.
Ma il fatto che io la detesti non deriva dal suo aspetto fisico, eheh, gelosie tra donne, come al solito! No, il mio rapporto con lei si deteriora progressivamente dal primo giorno di lavoro, perché purtroppo è stupida, pigra e incapace.
Alla mattina arriva regolarmente venti minuti in ritardo, ma si sente giustificata perché la sera prima è rimasta in ufficio fino alle dieci, «sai» sussurra con aria complice, «c’era l’ingegnere» (cosa fanno insieme fino alle dieci di sera?).
E vabbè penso, non importa, tanto io sono mattiniera e arrivo alle otto e trenta, ed esco molto prima di lei, verso le sette e trenta, dunque, soprassediamo.
L’ora di pausa per Lucilla, anche se sa benissimo che ci deve essere sempre una di noi in ufficio, è elastica, nel senso che lei ha deciso che io devo uscire alle dodici e trenta e rientrare all’una e trenta, mentre lei esce solo quando ha fatto il suo giro di telefonate alle amiche per organizzarsi la compagnia per il pranzo e rientra a suo comodo e, se per caso decide di uscire lei per prima, io rischio di mangiare alle due del pomeriggio.
Sono piccolezze, lo so, ma secondo me, denotano quanto rispetto hai per la collega che lavora a fianco a te e non mi sembra che lei mi rispetti molto.
Poi c’è il discorso della divisione dei compiti, lei si occupa solo ed esclusivamente dell’ingegnere, dagli appuntamenti di lavoro alla consegna delle sue camicie in tintoria.
Detto tra noi, sono veramente felice che lei consideri questi compiti un privilegio cui non rinuncerebbe per niente al mondo, perché a me farebbe un po’ schifo mettere le mani nella biancheria del mio capo, manco fosse il mio amante!
Tra l’altro non è neanche questo il caso, poverella! tutto l’ufficio sa che Lucilla sbava per infilarsi nel suo letto e lui, filone, fa finta di niente, anche se ha capito, e le chiede di fare le cose più assurde, tanto sa che lei, schiava d’amore, lo accontenta sempre.
Io invece, che non ho la velleità di assurgere a concubina dell’imperatore, faccio tutto il resto, che non è certo passare tutto il mio tempo a cercargli lo yacht per le vacanze nel Mediterraneo, o l’indirizzo di qualche famoso ristorante dove vuole andare sabato per togliersi uno sfizio – ma se non magia mai, cosa va a fare al ristorante??? – o peggio ancora, stargli seduta davanti per ore intere con i libri firma sulle ginocchia, pieni di bonifici urgenti, compreso quello del pagamento dei nostri stipendi, mentre lui sta attaccato al cellulare per i fatti suoi, ed essere liquidata alla fine con un, «Lucilla dopo, che adesso non ho voglia.».
NON HO VOGLIA?!?!!? Cosa vorrebbe dire che non hai voglia di firmare? Sei o non sei l’amministratore delegato di questa cazzo di società? l’unico con poteri di firma sopra i 50.000 euro???
E mandi via la scema, che se ne va senza fare una piega, dopo ore di attesa, senza aver nemmeno indagato se magari c’è qualcosa di urgente???
Voglio il mio stipendio al 27 del mese, brutto deficiente!! e quella cretina, il cui dovere sarebbe farti notare che ci sono certe priorità e scadenze da rispettare, striscia fuori dal tuo ufficio al settimo cielo perché le hai permesso di adorarti in silenzio per quasi tre ore??
Me la vedo che, dopo un paio di ore, scivola in ginocchio, davanti alla sua scrivania con le mani giunte in una preghiera (tanto non ti esaudisce, spera, spera, oca!) e gli occhi rivolti al cielo…"


Ecco questo è quello che il manager medio e mediocre, italiano, desidera: un'oca scema in perenne adorazione, che sorride, non si permette di parlare, anche quando dovrebbe, per fare bene il suo lavoro, che è guardabile, sarebbe meglio se fosse strafiga, ma guardabile va bene e che è totalmente priva di iniziativa intelligente.

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