martedì 31 agosto 2010

A proposito di colloqui di lavoro...

IL FAMOSISSIMO BRAND
Famosissimo brand cerca, per A.D. Assistente di Direzione…
Ho risposto ad un annuncio e mi hanno chiamata per un colloquio. Fin qui niente di strano, ne sto facendo una marea ultimamente, ma mai che diventino qualcosa di concreto.
Al telefono mi hanno detto che sono del famoso gruppo fiorentino, wow, penso figata galattica.
Mi presento come al solito una quindicina di minuti prima, perché non si arriva mai all’ultimo momento. Mi sono un po’ documentata e questo brand fa parte di una gigantesca holding dentro cui ci sono talmente tanti marchi che è impossibile ricordarli tutti.
Comunque le borse mi piacciono, scarpe e vestiti un po’ meno.
Entro e mi ritrovo nel bianco, tutto, dal pavimento al soffitto, ai mobili, è bianco candido.
Le persone che incrocio sono tutte belle, magre e vestite di bianco, nero o al massimo bianco e nero.
Le receptionist sono un urlo, truccate, parrucchierate, con la french manicure e tutte vestite di nero, con scarpe “della casa” ai piedi.
Ho una crisi di nervi, come cazzo fanno??? Quanto è pagata una receptionist per potersi permettere quelle scarpe???
Incontro la responsabile del personale, non è vestita di nero ed è anche bruttina, finalmente una persona normale. Mi spiega che dovrò lavorare per il signor Martelli, principe consorte della grande stilista, ah, il maniaco della barca e proprietario di numerosi yacht.
Fantastico, penso, parlo della mia esperienza, e poi lei attacca descrivendo il personaggio, molto esigente, ci sta, molto impegnato, e chi non lo è a quel livello, un po’ particolare, ahaha, ecco l’inghippo, cosa vorrà dire? La bruttina approfondisce e scopro che il Martelli è una specie di psicopatico (questo lo penso io, ovviamente!!), che ha più di una assistente, ma non ne ricorda mai i nomi, le vuole tutte vestite di nero e con abbigliamento e scarpe del gruppo, senza gioielli, perché è un minimalista – non si era capito dall’ambiente circostante!!! – e forse, aggiunge, «i suoi capelli rossi dovrebbero essere un po’ meno rossi. Prego?» faccio io, e lei mi rassicura dicendo che non è che non gli piacciono le rosse, ma magari una tonalità più smorzata andrebbe meglio. «E poi, non si preoccupi, che avrà il 30% di sconto su tutto l’abbigliamento e accessori così potrà farsi un adeguato guardaroba».
Cosa ha il mio guardaroba che non va? E i miei capelli? È vero che ho cinque buchi nelle orecchie, ma non ho neanche il brillantino nel naso (volevo farlo, ma poi ci ho ripensato) ho un paio di anelli, l’orologio e qualche braccialetto… tutto in argento o oro, niente bigiotteria e non va bene?!?! Mica posso andare in giro nuda?!?!? E poi cara la mia bruttina, considerato che ho idea che lo stipendio non sia da dirigente e anche con le eventuali nottate, non farò mai una gran cifra, come mi rifaccio il guardaroba con il 30% di sconto????
Mi ammutolisco e sorrido, ringrazio e penso che neanche morta mi farò schiavizzare da un pazzo con manie minimaliste e oltretutto soffro il mal di mare, e chi glielo dice a quello, se poi mi vuole trascinare in barca??? Esco, sconsolata e sconvolta, salgo in macchina (ho avuto un culo sfacciato e ho trovato un parcheggio regolare) e mi attacco al cellulare per raccontare alla Stefi, ridendo istericamente, come è andato il colloquio. Non mi hanno mai richiamata.
Forse la bruttina ha capito che non ero la persona adatta.
Tre mesi dopo mi arriva una multa che recita: vigile, intento, in altre funzioni, nota la guidatrice, al cellulare, all’incrocio tra via tal dei tali e la circonvallazione.
Oltre al danno anche la beffa??? Non pago, contesto, come faccio con tutte le multe per divieto di sosta che prendo a Milano e rispondo: il vigile facesse le funzioni per cui era chiamato lì e lasciasse in pace me!
Alla fine l’assistente del Martelli è andata a farla Angela, la mia amica inglese, che tutte le mattine arriva in ufficio alle sette e trenta con un sacchetto di brioche per lui, vestita rigorosamente di nero e si toglie il piercing dal naso, poi lo rimette a mezzanotte, quando esce. L’ho scampata bella!

martedì 3 agosto 2010

Avete presente i gerbilli?

Non so se avete idea di che cosa è un gerbillo, ecco cosa dice Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Gerbillinae

Io vivo 10 ore della mia vita in una colonia di gerbilli domestici.

Questi piccoli animaletti, quando vivono in cattività, sono tenuti in gabbia e hanno una bella ruota su cui correre, una vaschetta di acqua e qualcuno che li nutre.

Il mio ufficio è paragonabile a quella gabbia e i miei colleghi sono i gerbilli, Pongo è il re dei gerbilli.

I piccoli animaletti non sono particolarmente intelligenti, sennò non correrrebbero come scemi in una ruota.

Di solito si mettono in attività, con molta calma, verso le 9.30 e mettersi in attività vuol dire fare colazione, poi ruminando i resti della colazione, fanno finta di essere indaffaratissimi.

Non è che ci sia molto da fare nella gabbia, quindi si devono inventare qualcosa per giustificare la loro esistenze e i loro immeritati stipendi.

Il risultato è che sembrano assolutamente pazzi e indiavolati, perchè cominciano a correre su è giù per la gabbia, i più piccoli cercando di attirare l'attenzione dei più grossi, per guadagnarne il favore.

Se poi Pongo passa tra loro, invece che stare nella parte alta della gabbia, l'isterismo raggiunge l'apoteosi e a volte sono anche riusciti a far staccare la ruota dal perno e a farla rotolare per tutta la gabbia, pur di mettersi in mostra.

Un giorno ho visto una scena esilarante.

E'stata introdotta una femmina piacente, perchè le gerbille, che già ci sono, sono un pò scarsette, dal punto di vista estetico.

Frenesia totale, isteria collettiva e un carico di testosterone devastante!

Insomma un vero e proprio pandemonio, e in mezzo a tutto il caos, Pongo, che non capiva cosa stesse succedendo, si ergeva, solitario, guardandosi intorno con lo sguardo terrorizzato.

lunedì 2 agosto 2010

Me ne andasse bene una...

Quando ho litigato con Pongo e mi sono cadute le spesse fette di salame che avevo sugli occhi, devo dire che la delusione è stata veramente grande.

E' stato come vedere "il re nudo" e, dato che ho questo orribile difetto di non riuscire mai a smettere di pensare (neanche quando dormo!), il mio cervello è andato in loop per un paio di giorni, poi ha trovato la ragione del suo comportamento, quindi ha resettato tutti i comportamenti e i pensieri precedentemente elaborati ed è ripartito in modalità provvisoria per valutare se fosse il caso di tornare all'atteggimento pre-sfuriata, in caso di ravvedimento di Pongo, oppure se la modalità provvisioria sarebbe diventata quella definitiva.

Purtroppo, dopo più di un mese, nonostante l'attesa e qualche fievole speranza, devo ammettere che l'autoconservazione, meno male che esiste, darà l'ok affinchè a settembre, la modalità provvisoria diventi definitiva.

Questo, di sicuro, cambierà il mio atteggiamento, interiormente, mentre esteriormente, Pongo farà fatica a capire se è successo qualcosa o se la mia presa di posizione è stato un momento di isteria femminile.

Io sono fermamente convinta che le persone possano dare il 100% e anche di più, se si sentono a loro agio, ma se qualcosa va a bloccare il meccanismo di collaborazione basato sulla fiducia e sul rispetto, allora sono guai.

Pongo avrà questo tipo di guai.

E' finita l'era del "ti vengo incontro e cerco di anticipare i tuoi bisogni", è cominciata l'era del "faccio quello che devo per quanto mi è stato concesso".

Prevedo cazzi acidi!