giovedì 8 luglio 2010

Tuttavia... non tutte le donne belle sono delle cretine

Da: VITA DA SEGRETARIA

"La Stefi è responsabile dell’ufficio acquisti. È una ragazza in gamba, fa bene il suo lavoro, non si risparmia ed è anche stata eletta la più sexy di tutta la società! Da non credersi, una donna bella e anche intelligente! Che sia chiaro che non è l’unica, ma in genere, se sei bella, è meglio che non ti dimostri troppo intelligente, potrebbe essere molto pericoloso. E’ consigliato l’understatement per sopravvivere, il mondo del lavoro è dei maschi e loro temono le donne intelligenti, se sei racchia ti accettano meglio, perché gli fai un po’ pena, se sei bella, automaticamente sei oca. Se coniughi le due virtù li terrorizzi e ti fanno morire!!!! Comunque sia la Stefi ed io ci facciamo delle belle chiacchierate alla macchinetta del caffè e anche un sacco di ghignate alle spalle del grande capo, abbiamo lo stesso senso dell’umorismo.
Quando ho lasciato la società, perché il mio contratto scadeva abbiamo continuato a frequentarci e dopo poco tempo anche lei ha cambiato aria.
Ha trovato un altro lavoro, sempre interessante e di responsabilità e con anche un ottimo stipendio.
Poi ha fatto il grande errore. Ha deciso che voleva diventare mamma. Quando è rientrata l’hanno messa a fare i data entry e lei per qualche mese non ha detto nulla. Ha subìto in silenzio e poi ha chiesto il part-time. Ovviamente il suo capo non ne voleva sentire parlare, la bassa manovalanza fa sempre comodo, inoltre lo stipendio da quadro per un data entry mica lo tira fuori lui! bèh, per farla breve, la Stefi si è rivolta al direttore del personale che era all’oscuro di tutti questi maneggi. Ha avuto il part-time, ma i contenuti del suo lavoro sono sempre avvilenti. Quattro mesi fa le hanno offerto una somma ridicola per stare a casa definitivamente, l’alternativa è di mettersi a disposizione per qualunque posto disponibile.
La Stefi, donna pratica e di buon senso, ha scelto la seconda opzione.
È ancora a disposizione…"


Quando ho scritto questo racconto eravamo nel 2006, il bambino di Stefania aveva circa 2 anni, ora ne ha 6 e finalmente Stefania mi ha detto che, dopo avere chiesto più volte, è stata spostata e fa un lavore interessante.
Fa un part-time di 6 ore e dopo aver pagato il fio per 6 lunghi anni, la sua tenacia è stata premiata.
Lei non me lo ha mai detto, ma credo che siano stati anni veramente difficili e che abbia subito soprusi che in un altro paese non sarebbero stati tollerati.
Ma ha tenuto duro e ora ha ottenuto quello che voleva.

Quante di noi ce la fanno? quante non mollano? è recente l'esperienza di una professionista che, rientrata dalla maternità, nonostante impegno e dedizione, è stata licenziata, perchè le sue performance non sono state ritenute all'altezza della posizione da lei ricoperta.

Io sono mamma e mi domando se i primi 3 anni di vita di un figlio devono penalizzare una vita intera.

2 commenti:

  1. Ciao Annalisa,
    io sono una di quelle che ci è passata.
    Sulla base della mia esperienza tante mollano, tante stringono i denti.
    Ma pochissime davvero tornano senza problemi a fare quello di cui si occupavano prima della maternità. Come se anziché aver messo al mondo un figlio qualcuno ci avesse lobotomizzato...
    Per fortuna che nell'immaginario l'Italia è il Paese dove la figura della mamma è sacra.

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  2. Ciao Stefania,

    direi che è anche peggio, l'Italia è il paese dove risiede l'uomo più potente del mondo, il papa, che vieta l'uso dei preservativi e invita tutti a procreare.
    Poi tu prova a mandare tuo figlio in un asilo cattolico e vedrai cosa ti costa, alla faccia della carità cristiana!!
    Il nostro ministro dell'istruzione, tornata al lavoro subito dopo aver avuto il primo figlio, quante tate credi che abbia??? (pagate dai contribuenti...)

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