In una occasione si era addirittura alzato per prendere il vassoio del 
caffè dalle mani di una curiosissima segretaria che allungava il collo per 
vedere chi ero.
Ho capito dopo che era tutta una recita e che il pantalone alla caviglia, 
nuda, con piede infilato in mocassino di morbido camoscio, su cui mi era caduto 
sbadatamente l’occhio, erano segnali importanti da non sottovalutare.
Solo dopo la fine del tour de force di ben 8 colloqui, e in virtù 
del fatto che io ero stufa e gli avevo dato un ultimatum, ricevo il contratto di 
assunzione e comincio a lavorare.
Ed è stato allora che ho scoperto da pettegolezzi interni, che il job 
posting interno, durato mesi, non aveva dato frutti e, nonostante 
inquadramento e stipendio proposti fossero davvero considerevoli, nessuna aveva 
voluto accettare il ruolo, e che quando ero stata contattata la prima volta, 
erano già 6 mesi che cercavano anche fuori – con metodi piuttosto artigianali, 
come molte altre cose fatte lì dentro da persone che sono dei totali 
incompetenti – e nessuna era stata considerata adatta.
E’ stato allora che la mia curiosità si è risvegliata, perché nessuno vuole venire a lavorare qui?
Risposta: perché i gay sono i migliori amici delle donne, ma è meglio non 
lavorarci insieme.
Una cara amica mi ha detto che sono dei veri bastardi perché vedono le 
donne intorno a loro e vedono quello che non potranno mai essere.
Teoria che è condivisibile.
CMC è peggio di un gay, è bisex, praticamente un voltagabbana che fino a 
pochi anni prima era fidanzato con una gran bella donna, è sicuramente un 
esteta, e poi, come si suol dire, ha colto un’occasione, e si è piegato a 90 
gradi, con alterne incursioni nell’antico territorio di caccia, perché il lupo 
perde il pelo ma non il vizio.
Non sono una bigotta né omofoba, ma scoprire, durante simpatiche 
chiacchierate con le colleghe, che CMC è arrivato in quel ruolo di rilievo in 
quel modo, mi ha fatto incazzare.
Si dice che le donne devono fare il doppio della fatica per arrivare a 
ruoli manageriali, studiano di più, si impegnano di più e fanno molti più 
sacrifici, molte, arrivate a i vertici, vengono insultate e accusate di 
lavoretti sotto la scrivania del capo per ottenere corsie preferenziali e adesso 
ci troviamo anche a dover concorrere sullo stesso territorio con i gay???
Almeno prima la troiaggine era tutta nostra, adesso abbiamo anche la 
concorrenza!
 
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