Recentemente, non solo a me, ma anche ad un'altra amica, è successo di essere stata rimessa "al suo posto".
O almeno ci hanno tentato.
Ma quale è il nostro posto? e perchè, se ce ne allontaniamo, c'è sempre qualcuno che, in modi subdoli e striscianti, tenta di farci tornare dove eravamo?
A volte neanche tanto subdoli e striscianti, ma si tratta di vere e proprie minacce.
Abbiamo osato alzare la testa, abbiamo cominciato a portare avanti un discorso che potrebbe dare molto fastidio, perchè rivendichiamo un riconoscimento che fino ad ora ci è stato negato.
Abbiamo un progetto, ci incontriamo, ne parliamo, cerchiamo supporto.
Questo non va bene, disturba, forse fà addirittura paura, perchè se riuscissimo nel nostro intento e la nostra professione venisse riconosciuta a livello contrattuale, con un percorso di carriera e la conseguente evoluzione di inquadramento e salario, nessuno potrebbe più chiederci le cose assurde che siamo, a volte, obbligate a fare.
Su quale CCNL si potrebbe scrivere che una Assistente di Direzione deve servire i caffè alle riunioni? ritirare le camicie del capo in lavanderia? spolverare le mensole dell'ufficio o pulire il pavimento?
Chi vuole si diverta pure ad andare a comprare il regalo per la moglie del capo, ma da lì a essere considerata una specie di factotum, il passo è breve.
E che dire quando, dopo averti assunta e aver preteso la laurea, conoscenza di più lingue, ottimo utilizzo di tutti i mezzi informatici e questi sono soli i titoli quantificabili, perchè poi c'è l'esperienza, le capacità di problem solving e gestione di situazioni critiche e a dir poco complesse...
Che dire, quando ci si ritrova a fare la centralinista/portinaia/cameriera?
Siamo indignate per questo trattamento!
Vogliamo mettere la parola fine a questa ridicola situazione.
Vogliamo distinguere chi è una segretaria, e qui ci potete mettere tutto quello che volete, e chi è invece una Assistente di Direzione, con competenze manageriali, un serio bagaglio professionale e anni di esperienza.
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