Ecco, finalmente ho trovato la giusta analogia!
Mi spiego, sono diventata un’appassionata di Downton Abbey, adoro quel
polpettone storico e adoro in modo particolare i rapporti in atto tra classe
nobile e servitù.
Mi ha colpito moltissimo un concetto espresso da una delle protagoniste: “a
volte la servitù è più conservatrice dei padroni”.
E’ quello che vedo succedere negli uffici e in famiglia dove le donne
continuano a subire certi atteggiamenti e comportamenti senza ribellarsi, anzi
li accettano e pensano che sia normale.
La servitù come le donne sono state addestrate per secoli all’obbedienza,
all’umiltà, alla sottomissione.
La servitù però si è ribellata, le donne no.
Nel corso della storia tutte le categorie vessate e maltrattate hanno
trovato il modo di ribellarsi, tranne le donne che continuano a subire,
continuando a credere di essere inferiori agli uomini.
Il diritto di voto alle donne fu introdotto nella legislazione
internazionale nel 1948 quando le Nazioni Unite adottarono la Dichiarazione
Universale dei Diritti dell'Uomo. come stabilito dall'articolo 21 “(1)Chiunque
ha il diritto di prendere parte al governo del proprio paese, direttamente o
attraverso rappresentanti liberamente scelti. (3) La volontà del popolo dovrà
costituire la base dell'autorità di governo; questa sarà espressa mediante
elezioni periodiche e genuine che si svolgeranno a suffragio universale e
paritario e che saranno tenute mediante voto segreto o mediante procedure libere
di voto equivalenti.
Negli Stati Uniti la corsa alla Casa Bianca ha visto un nero, Obama e una
donna, la Clinton, ma ero certa che che avrebbe vinto Obama, perché è comunque
più accettabile, per gli uomini che detengono il potere, avere un capo uomo,
anche se nero, piuttosto che un capo donna, anche se bianca.
In sintesi le donne sono le creature maggiormente discriminate nella
società cosiddetta “civile”.
Nonostante tuto sembra che le donne non siano capaci di farsi valere e che
la voglia di lottare si disperda in innumerevoli iniziative che non si
concretizzano in nulla di pratico.
Situazione veramente penosa.